Sversamenti in aree protette: In udienza funzionari Eni smentiscono

 
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Gela. Presunti sversamenti d’idrocarburi nell’area protetta del Biviere: per questa ragione, davanti al giudice Fabrizio Molinari, sono imputati l’amministratore delegato di raffineria Bernardo Casa e i funzionari Gaetano Lauria e Salvatore Lo Sardo.

Nel corso dell’ultima udienza andata in scena a Palazzo di giustizia, sono stati ascoltati due ex funzionari del gruppo Eni, in servizio, fino a qualche anno fa, nella fabbrica di contrada Piana del Signore. Entrambi, in ogni caso, hanno escluso che le fuoriuscite abbiano raggiunto aree diverse da quelle di proprietà della multinazionale.
“Ricordo – ha spiegato l’ex responsabile delle risorse umane Luciano Carcaiso – che a seguito dei fatti risalenti al novembre di tre anni fa, scattò un procedimento disciplinare nei confronti di Gaetano Lauria. Alla fine, venne derubricato”.
Stando, invece, all’operatore che coordinò le operazioni di messa in sicurezza e bonifica: lo sversamento si sarebbe prodotto solo all’interno dell’area della fabbrica, tracimando di circa venti metri quadrati aldilà dei recinti fiscali, in un terreno, comunque, di proprietà della multinazionale.
Una versione seguita dagli avvocati difensori dei tre imputati che hanno deciso di depositare diverse planimetrie.

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