Gela. L’udienza, attesa anche dai circa trenta operai Eurotec fermi da alcuni mesi, si è tenuta lo scorso mercoledì. Il giudice civile del tribunale è chiamato a decidere sul concordato e sulla dichiarazione di fallimento dell’azienda, che per anni è stata una delle più importanti dell’intero indotto Eni. Gli operai, dopo l’accordo sindacale già definito, sono destinati al passaggio nell’organigramma della siracusana Icos, del gruppo Irem, che ha preso in carico lavori inizialmente assegnati alla Eurotec e ha di recente partecipato alla gara d’appalto per i contratti quadro. Il magistrato si è riservato e probabilmente deciderà sia sul concordato che sul fallimento. Non sono state raggiunte le necessarie maggioranze e quindi il concordato verrà dichiarato inammissibile, passo preliminare alla dichiarazione di fallimento, con il creditore procedente che ha insistito sull’istanza. Decisioni che probabilmente metteranno fine all’attività di Eurotec. Toccherà comunque al curatore, valutata l’intera situazione, disporre i licenziamenti, che consentiranno ai lavoratori di trovare nuova collocazione.
La procedura per conto di Eurotec è stata seguita dall’avvocato Michele Castellano. Mercoledì scorso, mentre l’udienza si teneva in remoto, gli operai Eurotec si sono radunati davanti a Palazzo di giustizia. Hanno ribadito solo l’intenzione di voler ritornare a lavorare. Attualmente, sono sottoposti a cassa integrazione, attraverso le misure d’urgenza decise per l’emergenza Covid.