Armi e munizioni in un maneggio, uno dei coinvolti a giudizio: l’altro patteggia

 
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Le armi sequestrate nel maneggio

Gela. In un maneggio, vennero trovate armi e munizioni. I carabinieri effettuarono controlli, anche sotto gli ostacoli fissi, sequestrando diversi tubi metallici, che se assemblati avrebbero potuto costituire armi clandestine, oltre a sessanta cartucce e ad una pistola calibro trentasei. Provvedimenti vennero eseguiti nei confronti del cinquantacinquenne Maurizio Zamproni e del sessantaquattrenne Salvatore Lauria. Entrambi si sono presentati davanti al gup del tribunale, il giudice Ersilia Guzzetta. Lauria, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura, ha definito la sua posizione, patteggiando ad un anno e quattro mesi di reclusione. Zamproni, invece, non ha optato per riti alternativi. Una scelta formalizzata dal suo legale, l’avvocato Riccardo Balsamo. Nei suoi confronti, è stato disposto il giudizio, che scatterà il prossimo gennaio. Il gup, allo stesso tempo, ha accolto l’istanza avanzata dalla difesa, revocandogli l’obbligo di firma, che era l’ultima misura cautelare impostagli. In questo modo, torna del tutto libero, in attesa di presentarsi a dibattimento.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, entrambi avrebbero avuto piena disponibilità del maneggio e di conseguenza delle armi e delle munizioni. Le difese hanno invece sempre spiegato che gli imputati non avrebbero avuto alcun collegamento con quanto scoperto dai carabinieri.

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