“Reperti rimangano in città”, Giudice scrive anche a Greco: “Rilancio cultura”

 
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Gela. I reperti, anche di assoluto valore storico, devono rimanere in città e quelli che si trovano altrove vanno recperati ed esposti. Per il consigliere comunale Paola Giudice, anche il ritrovamento del capitello scoperto in via Sabello è un esempio lampante di ciò che può ancora riservare il sottosuolo locale. “Deve vigere una sorta di ius soli per i reperti. Come chi acquista la cittadinanza di un paese per il solo fatto di nascere in quel territorio e indipendentemente dalla cittadinanza di chi lo ha generato – dice – così ciò che qui è stato trovato qui deve restare, qui deve tornare. E allora che la politica faccia la sua parte attivando i tavoli necessari ed intercettando i giusti finanziamenti per permettere una seria campagna di scavi e per non offendere la nostra antica città con altri scippi. Che la politica, per una volta, lotti per il tanto decantato bene comune; che la politica restituisca alle future generazioni ciò che gli spetta e che proviene da un glorioso passato e poi lì si fermi, lasciando il campo agli esperti, a chi con sacrificio ha acquisito le giuste competenze, a chi ha studiato, a chi è in grado, lontano da beghe, polemiche e logiche politiche, semplicemente di fare il proprio lavoro. Pianificare il rilancio culturale di una città”.

Ha scritto alla sopritedenza, al sindaco e all’assesorato regionale, chiedendo che si attivi un tavolo di confronto. “Bisogna dare risposte alla città”, conclude.

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