Gela. Avrebbe partecipato al tentativo di furto di almeno novecento metri di cavi di rame, nella zona della stazione ferroviaria. In cinque vennero messi in fuga. Secondo i pm della procura, la vettura trovata sul posto, all’interno della quale c’era anche un telefono cellulare, sarebbe di proprietà di un quarantenne. I carabinieri arrivati sul posto, dopo la segnalazione di alcuni residenti, accertarono che effettivamente l’utilitaria e il telefono erano riconducibili all’uomo. Sono certi che ci fosse anche lui quella notte. Davanti al giudice Francesca Pulvirenti, deve rispondere non solo del tentativo di furto ma anche di simulazione di reato. Il giorno successivo si presentò alla caserma dei carabinieri, denunciando il furto dell’automobile.
Secondo gli investigatori, sarebbe stato solo un tentativo di allontanare i sospetti. Sono stati sentiti i primi testimoni, compreso uno dei carabinieri intervenuti. Difeso dall’avvocato Salvo Macrì, pare che l’imputato già in fase di indagini abbia respinto gli addebiti.