Gela. Accusati di essere dietro ad un giro di furti di gasolio e piombo messi a segno sia nell’area della raffineria Eni di contrada Piana del Signore che in quella del porto rifugio.
Ordinanze annullate. Adesso, però, arriva l’annullamento delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti del sessantaquattrenne Rocco Bagnato e del trentaduenne Giuseppe Caci, entrambi operatori dell’azienda Eureco. I giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta, ai quali si sono rivolti i loro legali di fiducia, hanno detto sì alla ricostruzione fornita dalle difese. Stando agli avvocati Antonio Gagliano e Giovanna Zappulla, i due indagati, anche nelle intercettazioni finite negli atti d’indagine, si sarebbero riferiti solo ad operazioni di carico e scarico di carburante necessario a rifornire i mezzi Eureco utilizzati nella zona del porto isola Eni. Una linea che sembra aver convinto i giudici che hanno disposto l’annullamento delle ordinanze. Bagnato e Caci, così, ritornano liberi. Il primo si trovava già ai domiciliari a causa del suo stato di salute; il secondo, invece, era recluso nel carcere di contrada Balate.
No al ricorso di Di Modica. I giudici del riesame, invece, hanno detto no alla richiesta arrivata da Antonino Di Modica, il terzo arrestato nell’operazione condotta dai magistrati della procura e dai militari della guardia di finanza. E’ stato respinto, infatti, il ricorso presentato dall’avvocato Stefania Valente. Sono in totale ventiquattro gli indagati.