Gela. Finirà in una aula di tribunale la querelle tra una coppia di sposi ed il fotografo incaricato del servizio. Gli sposini si sono rivolti ad un legale per chiedere un risarcimento.
Hanno accusato lo studio fotografico di avere perso centinaia di scatti del matrimonio.Il loro avvocato ha quantificato in 40 mila euro a coniuge la cifra ritenuta congrua per “sanare” l’amarezza degli sposi. Il fotografo però non ci sta. Ha risposto agli sposini, documentando il lavoro svolto e ridimensionando la vicenda.
Ed è pronto a sua volta a trascinarli in tribunale. Ecco la versione di Calogero Ferreri, che ha uno studio fotografico in via Ettore Romagnoli ed un altro a Butera. “Quel giorno – spiega – come accade per ogni nostro servizio, sono state scattate almeno 700 fotografie, con due macchine diverse. Mio padre si è poi accorto che circa 35-40 file erano danneggiati. E non i 2000 come sostengono gli sposi.
Avrei potuto anche non comunicarlo, visto che siamo noi a scegliere gli scatti migliori ma per un eccesso di zelo e professionalità abbiamo informato i nostri clienti di quelle foto accidentalmente perse. E poi non è affatto certo che quelle 40 foto le avrei scelte per l’album finale”.
“La signora è venuta a novembre nel nostro studio ed ha visionato il foto-libro – aggiunge Ferreri – ed era perfettamente consapevole di quello che era accaduto. Si è limitata a chiedere la sostituzione di alcune foto senza lamentare nulla. A conferma che non è andato perduto nulla ho già comunicato loro che il servizio foto e video sarà pronto il 25 gennaio”.
Il fotografo non si aspettava una richiesta di risarcimento ma ha capito che su questa vicenda si è sparsa la voce in città in pochissimo tempo. “Molti clienti sono convinti che abbia perso un anno di lavoro – conclude – ci vuole poco a danneggiare uno studio di professionisti”. Per dimostrare che di quel matrimonio gli scatti esistono ha pubblicato su Youtube un video che raccoglie le foto simboliche dell’intera giornata.
La giovane coppia gelese, che risiede nel nord Italia, aveva deciso di celebrare il matrimonio e il battesimo della primogenita lo stesso giorno. Probabile che la vicenda debba risolversi davanti ad un giudice.