Gela. Due anni fa, c’era stata l’assoluzione per due legali del foro locale, gli avvocati Luigi Fontanella e Giuseppe Fontanella. Erano finiti davanti al gup del tribunale per rispondere di usura, dopo la denuncia sporta dall’imprenditore edile Salvatore Greco. Le contestazioni non vennero ritenute fondate, inducendo il giudice a proscioglierli, come chiesto dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Filippo Spina. Anche per Greco arrivò l’assoluzione, visto che gli veniva contestato il reato di calunnia. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, oggi, hanno confermato l’assoluzione per l’imprenditore e disposto l’annullamento della sentenza di primo grado per i due legali. Gli atti ritornano ai pm della procura di Gela, che dovranno valutare se agire nuovamente. Secondo i magistrati nisseni, il fatto inizialmente contestato ai professionisti, ovvero l’usura, va ridefinito. Non ci sarebbero gli estremi per ritenerlo fondato. La sentenza di assoluzione pronunciata dal gup del tribunale gelese è stata impugnata dai pm della procura e dai legali di Greco. In primo grado, proprio la procura aveva chiesto la condanna dei professionisti e dell’imprenditore. Conclusioni che non vennero accolte dall’allora gup Paolo Fiore. L’indagine partì dalla denuncia di Greco, secondo il quale le parcelle richieste dai due legali che lo avevano assistito in procedimenti civili sarebbero state del tutto sproporzionate, fino a sfociare nell’usura.
Accuse che i due imputati e il loro legale hanno sempre escluso, sostenendo che non ci fu mai una violazione dei doveri professionali né dei limiti previsti per le parcelle. Spetterà ai pm gelesi decidere se riformulare nuove accuse nei confronti degli avvocati, che sono stati coinvolti in altri procedimenti dello stesso tipo, attualmente in corso.