Gela. Era piuttosto prevedibile che lo scontro amministrativo sulle sorti della gestione privata dell’Ipab “Aldisio” si spostasse dai giudici. Nelle scorse settimane, l’amministratore della società “La Fenice”, che fino a qualche tempo fa ha portato avanti servizi e strutture della casa di ospitalità di Caposoprano, aveva impugnato il diniego del Suap al rilascio dell’autorizzazione per l’attività. L’ingegnere Renato Mauro, a capo della “Fenice”, ha anche deciso di rivolgersi al Tar Palermo per ottenere l’annullamento dei provvedimenti firmati dal commissario regionale della casa di Caposoprano, che dopo verifiche e un parere legale ha disposto l’annullamento di tutti gli atti che legavano Ipab e “La Fenice”. In questa ulteriore azione giudiziaria, il vertice della società privata cita il Comune, ma anche l’assessorato regionale della famiglia e delle politiche sociali e l’Ipab, chiedendo anzitutto di bloccare gli effetti dell’annullamento, ritenuto illegittimo. I rapporti tra l’amministrazione comunale e il corso privato della struttura di assistenza sono stati sempre molto tesi, complice la competizione politica che contrappone il gruppo del sindaco a quello che gestisce la società. Davanti all’ulteriore ricorso, come già fatto con la precedente azione, l’amministrazione ha autorizzato la nomina di un legale, che seguirà il procedimento.
Il sindaco Lucio Greco e il commissario straordinario Ipab Giuseppe Lucisano guardano principalmente ad un ritorno alla gestione pubblica. E’ necessario però trovare risorse finanziarie e una soluzione che disinneschi la protesta dei lavoratori che rischiano di non poter mantenere il loro posto.