Sospeso dal lavoro, si barrica in una stanza d’ospedale ma l’Asp lo “sfratta”

 
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Gela. Sospeso dal lavoro per un’assenza ingiustificata e prolungata, dal 27 gennaio vive in una stanza in disuso dell’ospedale. L’ausiliario socio sanitario (Ass) Antonio Pappalardo, 57enne e vedovo, ha minacciato di buttarsi dalla stanza al quarto piano dell’ospedale di via Palazzi che occupa abusivamente.

La sua causa è stata perorata dal segretario provinciale della Cisl, Salvatore Russello, che si è rivolto all’ufficio del personale dell’Asp di Caltanissetta e al direttore del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele.“Sono stato abbandonato dai miei quattro figli e, a gennaio, anche dalla mia compagna – racconta il portantino Pappalardo – Ho deciso di occupare abusivamente una stanza dell’ospedale per non rimanere senza un tetto la sera. Sono disperato e ammetto le mie colpe. Mi sono lasciato condizionare dalla mia ex compagna. Voleva che l’aiutassi nel suo lavoro di badante. Spero comunque – continua – di avere un’altra possibilità per tornare a lavorare e rifarmi una vita”. L’uomo, originario di Agrigento, in verità riceve un compenso mensile dall’Asp anche se non presta servizio ormai da maggio dopo 13 anni di onorata attività. “Ho lavorato in qualità di portantino in diverse unità operative – conclude Antonio Pappalardo – l’ultima esperienza in Ortopedia. Precedentemente ero stato in psichiatria e in altri reparti ospedalieri”. Il commissario straordinario dell’Asp, Giorgio Santonocito  ha proceduto a fare sgomberare la stanza. “L’atteggiamento di Antonio Pappalardo è sicuramente poco corretto, soprattutto per chi vuole essere riassunto. Da febbraio 2013 si è assentato arbitrariamente dal lavoro quasi ogni 15 giorni. Se qualcosa potrà essere fatta la faremo”. Ieri, intanto un uomo (N. M. le sue iniziali) di 42 anni per mancanza di personale è stato trasferito a Licata per essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Con una moto sega si era lesionato muscoli e tendini ma per la mancanza di ortopedici non è stato possibile formare un’equipe chirurgica. 

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