Gela. Firme false e giri di denaro per ritardare l’iter autorizzativo d’ampliamento della discarica di contrada Timpazzo? L’assessore regionale al territorio e ambiente Mariella Lo Bello ha disposto l’avvio di un’indagine interna per capire cosa sia capitato a fine dicembre negli uffici del suo settore.
Una denuncia, inoltre, è stata depositata sui tavoli dei magistrati della procura di Palermo. In base alla ricostruzione, con una nota dello scorso 19 dicembre il dirigente del settore regionale ambiente Gaetano Gullo avrebbe chiesto un parere legale sulla legittimità dell’iter avviato per autorizzare l’ampliamento della discarica di contrada Timpazzo. In ballo, c’è un maxi finanziamento da quaranta milioni di euro.
Parere legale, però, seccamente smentito dallo stesso dirigente: ovvero, il funzionario ha escluso di aver mai firmato la nota. Per porre rimedio, evitando il blocco della procedura autorizzativa: un’altra nota, di senso diametralmente contrario, venne firmata dallo stesso Gullo il giorno successivo. Qualcosa, evidentemente, ha insospettito il dirigente che ha subito deciso di rivolgersi all’assessore Lo Bello.
Si teme che qualche funzionario del settore, dietro pagamenti sotto banco, abbia messo mano alla nota cercando di bloccare l’iter d’ampliamento della discarica. Allo stesso tempo, sia dai banchi del parlamento che da quelli dell’assemblea regionale, si sta gridando allo scandalo davanti ad un piano regionale dei rifiuti, comprensivo del progetto Timpazzo, che mancherebbe ancora dell’autorizzazione integrata ambientale.
Accuse, queste, rispedite al mittente dall’assessore all’energia Nicolò Marino che si era rivolto ai funzionari del settore ambiente per ottenere il via libera definitivo al progetto della discarica di contrada Timpazzo.
Adesso, i magistrati potrebbero intervenire in questa intricata vicenda fatta di rifuti, presunti sabotaggi e soldi.
