Gela. Trattamenti chemioterapici sospesi alcune ore per la mancanza di farmaci. A mandare in allarme il reparto di Oncologia è stata la carenza di personale presso il servizio Ufa che fa capo all’unità di Farmacia.
Dieci malati di tumore, già preparati alla terapia di supporto complementare alla chemioterapia, hanno rischiato di essere rispediti a casa e rinviare il trattamento.
La direzione del presidio ospedaliero di via Palazzi è corsa ai ripari sollecitando inutilmente l’intervento dell’unica dipendente capace di realizzare i farmaci ma durante il trasferimento dall’ufficio cartelle cliniche (dove presta servizio da anni) all’Ufa ha accusato un improvviso malessere che le ha impedito di garantire il servizio di supporto anche ai reparti di Rianimazione e Pediatria.
I farmaci sono stati preparati dall’oncologo Roberto Valenza anche se i trattamenti hanno subito ritardi e disagi per gli incolpevoli malati di tumore.
La vicenda potrebbe ripetersi anche oggi considerando la carenza di personale che colpisce l’Ufa ormai dallo scorso ottobre. I tre farmacisti non sarebbero capaci a preparare i medicinali e le altre cinque unità che operano per le strutture Asp nel territorio non avrebbero dato disponibilità a trasferirsi in città.
La vicenda potrebbe creare un allarme sulle strutture di cura delle patologie tumorali del presidio ospedaliero che rischiano di rimanere solo delle scatole vuote.
Nonostante i proclami e le inaugurazioni dei nuovi servizi, costati diversi milioni di euro, la mancanza di personale spesso ne limita (o addirittura non ne consente) l’utilizzo. Una situazione, che con il decreto Bondi potrebbe favorire l’oncologia dell’ospedale di San Cataldo lasciando solo aspettative al territorio gelese.
Se i lavori per l’inaugurazione della Radioterapia proseguono alacremente, infatti, a destare preoccupazione sono l’innovativo Hospice, realizzato e non utilizzato per mancanza di personale, e la stessa oncologia medica l’episodio di ieri che ha rischiato di mandare a casa dieci malati tumorali per mancanza di farmaci fa accendere i riflettori sull’organico infermieristico carente. Solo uno degli otto infermieri in organico ieri era in servizio.