Gela. Sembra che ad una fine non si possa mai arrivare. A marzo, dopo un tavolo tecnico ministeriale, anche il sindaco Lucio Greco sembrava piuttosto sicuro di poter chiudere il cerchio per l’avvio dei lavori di dragaggio del porto rifugio, insabbiato da anni. Oltre a questi, sono previsti anche gli interventi lungo il braccio di ponente. Più di due mesi dopo, è tutto ancora fermo. Il senatore grillino Pietro Lorefice, che sta seguendo da tempo le procedure, non lascia spazio a dubbi. “Purtroppo, la Regione continua a rallentare – dice – eravamo riusciti, dopo diverse sollecitazioni, a far trasmettere il progetto alla direzione bonifiche del Ministero dell’ambiente. Il Provveditorato opere pubbliche Sicilia-Calabria si era espresso e c’era anche stata la conclusione delle procedure sull’esclusione della Via-Vas. Il dipartimento regionale della protezione civile avrebbe dovuto trasmettere gli ultimi atti sulla caratterizzazione delle sabbie. Da Ispra hanno però fatto notare che c’era stato un errore nei protocolli usati per le analisi delle sabbie e hanno invitato il dipartimento a provvedere, prima possibile. Ad oggi, Ispra non ha avuto riscontri. Da quel tavolo tecnico di marzo, ho contattato almeno cinque volte il dirigente generale del dipartimento della protezione civile Calogero Foti che non mi ha mai dato riscontro. Di recente, su mia sollecitazione, dalla direzione Ria del Ministero dell’ambiente sono partite altre due sollecitazioni ufficiali, rivolte alla Regione. Giovedì prossimo avrò una riunione con il ministro e riferirò su quanto sta accadendo. Anche al tavolo tecnico è stato chiesto di accelerare, ma riscontri dalla Regione non ne arrivano”.
Altri ritardi che si aggiungono a procedure infinite, accelerate solo nell’ultimo periodo, dato il maggiore interesse dimostrato dalla politica, sollecitata da operatori che sono privati di un’infrastruttura essenziale. Con Palermo, pare esserci parecchia tensione anche sulla vicenda Anas. Il presidente Nello Musumeci e l’assessore alle infrastrutture Marco Falcone hanno annunciato di voler chiedere un risarcimento ad Anas per ritardi ritenuti ormai insostenibili. Tra i progetti che vanno a rilento, c’è quello della circonvallazione di Gela. Il senatore grillino, però, ribalta la questione. “Ci vuole faccia tosta a denunciare ritardi sulla circonvallazione di Gela – dice Lorefice – quando invece il progetto, che risale a diciassette anni fa, sta rivedendo la luce e si appresta alla chiusura dell’iter solo grazie al nostro interessamento, come avevamo già comunicato sul finire dello scorso anno. Lo abbiamo ripreso nell’estate del 2018 e a fine 2019 il procedimento era praticamente completato. In poco più di un anno, abbiamo fatto quello che non era stato fatto in almeno quindici anni. Il governo regionale dovrebbe dimostrare invece di sapere chiudere progetti e lavori. La Siracusa-Gela è un esempio su tutti. L’iter è impantanato e non è certo di competenza del governo e di Anas, ma del Cas. Non stanno affatto dimostrando efficacia ed efficienza”.
È incredibile come in questa città non si riesca a portare a termine nessuna
infrastruttura, e dire che abbiamo dei parlamentari alla regione ,ma nelle altre città siciliane come fanno a concretizzare i vari progetti ?
E’ una domanda da girare ai nostri rappresentanti
Bisognerebbe nominare un commissario per sbrogliare questa matassa. Non si capisce se la colpa è’ della Regione o del Ministero. Suppongo che la colpa è’ della regione e i motivi sono politici, ma ci va di mezzo tutta la città’ di Gela. Bisogna organizzare un sit in a Palermo ma dovrebbe essere il comitato per il porto a prendere iniziative.