Gela. Con l’emergenza Covid che in città è ormai allentata, sono tanti gli anziani, con patologie pregresse, che attendono il ripristino di servizi ospedalieri per loro essenziali. Da mesi, reparti come medicina, urologia e cardiologia sono destinati solo all’allerta coronavirus. “I tempi del direttore generale Alessandro Caltagirone non soddisfano le nostre necessità. Temiamo danni irreparabili per la salute di molti pensionati – dice il sindacalista Cisl Salvatore Russello anche nell’interesse dell’associazione Anteas – il decreto regionale è del 25 maggio e mira a garantire e ripristinare la prevenzione”. Sono almeno cinquemila i pensionati e gli anziani a forte rischio, almeno in base ai dati forniti da Russello. “Siamo fortemente preoccupati perché temiamo per l’incolumità di pazienti diabetici, urologici e cardiologici – aggiunge – patologie che se non monitorate costantemente rischiano di degenerare, anche con la morte. I pazienti sono ormai privi di terapie e controlli da tre mesi”.
Numeri preoccupanti se paragonati a quelli di un’emergenza Covid, che a livello locale praticamente non registra più contagi da settimane. Il centro Covid del “Vittorio Emanuele” è ormai vuoto, tutti i pazienti sono guariti o si trovano in fase di riabilitazione. Rimangono solo tre positivi in isolamento domiciliare, che a loro volta non sempre riescono ad avere il giusto monitoraggio. Intanto, da Asp fanno sapere che anche nelle ultime ventiquattro ore non si registrano contagi sull’intero territorio provinciale.