Palermo. In Sicilia è allarme amputazioni. l’Anio (Associazione Nazionale per le Infezioni Osteoarticolari) dichiara che nel 2012 i tagli di arti inferiori, in soggetti con gravi infezioni ossee ed articolari, ammontano a 1249, spesso complicate da diabete, gravi sofferenze vascolari, fratture esposte, revisioni di protesi infette o infezioni causate in sala operatoria.
E per questi interventi sono stati spesi 60 milioni di euro, ai quali occorre aggiungere i “Drg” di fuga per l’ortopedia che ammontano ad altri 9 milioni. In Lombardia nello stesso anno non si è andati oltre i 720 interventi. Il dato della Sicilia è il più alto in Italia, ma anche notevolmente più alto rispetto alle altre regioni.
Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, dopo conosciuto questi dati ha dichiarato: “C’è un dato terribile che ci è stato segnalato e su cui stiamo facendo delle verifiche. In Sicilia si ricorre più spesso che altrove all’amputazione di arti e ciò ha anche un costo elevato per la Regione che paga queste operazioni molto più di quanto pagherebbe le cure per l’arto malato”.
Il governatore della Sicilia ha chiesto pertanto all’assessore regionale alla salute di verificare per bene queste stranezze. La maggior parte delle amputazioni sarebbe concentrata in alcuni ospedali siciliani.
Il segretario nazionale dell’Anio, Girolamo Calsabianca sottolinea che un trattamento di infezioni ossee se correttamente curato in un centro specializzato costa 8-12mila euro a soggetto, mentre un’amputazione costa circa 30 mila euro “per un totale di 37 milioni 470 mila euro in Sicilia, più 7 milioni per la fornitura delle protesi esterne per l’arto sostitutivo, più 11 milioni 241 mila per invalidità civile e accompagnamento solo il primo anno. Somme quest’ultime da calcolare per una media di quaranta anni per cui diventano 449.640.000,00, mezzo miliardo di euro; un altro milione 748 mila per l’incentivo per adattamento della vettura a cambio automatico; 624.500 euro per ausili vari (stampelle, scarpe ortopediche ausili per la deambulazione assistita, e tutta la riabilitazione che ne consegue. Infine, per il cittadino mancati guadagni, perdita del posto di lavoro, danni morali e biologici”.
L’assessore regionale alla sanità, Lucia Borsellino, ha assicurato: “verificheremo se ci sono state speculazioni su queste patologie. In ogni caso stiamo cercando di prevenire il ricorso ad amputazioni ”. Intorno all’intera vicenda emergerebbero pertanto non pochi sospetti.
Fonte:net1news