Gela. Nonostante i rigidi protocolli anti-Covid, ieri in tribunale si è tenuta l’udienza del giudizio scaturito da una delle tante costole della maxi inchiesta antimafia “Extra fines”. In dibattimento, ci sono i presunti fiancheggiatori del boss Salvatore Rinzivillo. In aula, sono stati sentiti tre coinvolti nell’inchiesta, che però hanno già definito le loro posizioni, senza arrivare a giudizio. Il funzionario regionale Filippo Guarnaccia ha risposto alle domande sui rapporti con Rinzivillo e sugli interessi economici che sono stati ricostruiti dagli investigatori. Alla fine, però, l’investimento immobiliare ipotizzato dagli inquirenti non si sarebbe più concretizzato, come lui stesso ha spiegato. Furono diversi gli incontri monitorati e le conversazioni intercettate. Lo stesso Guarnaccia ha invece escluso un eventuale ruolo di Antonio Passaro. Tra i due ci sarebbero stati solo rapporti di amicizia. E’ stata la difesa dello stesso Passaro, sostenuta dall’avvocato Giovanna Cassarà, a chiedere maggiori particolari. Nel corso dell’udienza è stato ascoltato Claudio Mauro, che lavorava per una delle aziende finite al centro dell’indagine e gestita dalla famiglia Giannone, attiva nel settore ittico.
Anche in questo caso, non sono mancati gli accenni ad eventuali rapporti con Rinzivillo, che sono stati negati, e con altri operatori del settore, a loro volta finiti nell’indagine. Nel corso della prossima udienza dovrebbe essere sentito Liborio Bongiorno, chiamato a rispondere alle domande delle difese. Il dibattimento si tiene davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Silvia Passanisi). Sono imputati Antonio Rinzivillo, Crocifisso Rinzivillo, Umberto Bongiorno, Emanuele Catania, Rosario Cattuto, Angelo Giannone, Carmelo Giannone, Giuseppe Licata, Francesco Maiale, Antonio Maranto, Antonio Passaro, Luigi Rinzivillo, Giuseppe Rosciglione, Alfredo Santangelo, Vincenzo Mulè, Luigi Savoldi e Fabio Stimolo. Tra i difensori degli imputati ci sono gli avvocati Tra i difensori degli imputati ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Giacomo Ventura, Giovanna Cassarà, Riccardo Balsamo, Boris Pastorello, Mirko Maniglia e Carmelo Ferrara. In aula, si tornerà a fine giugno.