Gela. La conferma arriva direttamente dal Tar Palermo. L’avvocato Angelo Cafà ha rinunciato alla prosecuzione del procedimento amministrativo per l’annullamento dell’esito elettorale che lo ha visto scavalcato, per appena otto voti, dall’attuale consigliere comunale forzista Carlo Romano. Cafà alle amministrative dello scorso anno è risultato primo dei non eletti nella lista “Azzurri per Gela”, ispirata tra gli altri dal forzista Michele Mancuso. Attraverso l’avvocato Pietro Luigi Matta, ha proposto ricorso. Ad inizio gennaio, i giudici del Tar palermitano avevano disposto una verifica dei verbali, dato che in base al ricorso presentato ci sarebbero state delle evidenti discrasie nella definizione dei risultati finali. Gli accertamenti condotti sui verbali trasmessi alla prefettura di Caltanissetta hanno però confermato l’esito favorevole a Romano, rappresentato dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia. Un esito che ha indotto Cafà a prendere atto dei dati trasmessi in prefettura, comunque non conformi rispetto a quelli dei verbali della commissione elettorale. Il numero finale dei voti non cambia. Cafà ha rinunciato per “sopravvenuta carenza di interesse” e i giudici del Tar hanno emesso la sentenza che conferma il posto in consiglio in favore di Romano.
In ballo, rispetto all’esito dello scorso anno, rimane solo lo scranno conteso dalla prima dei non eletti nella lista “Avanti Gela”, il consigliere uscente Sara Cavallo (appena transitata in Fratelli d’Italia), e dall’attuale consigliere di “Un’Altra Gela” Romina Morselli.