Genova. Notte di follia a Genova. A tenere sotto scacco per diverse ore le forze dell’ordine è stato un quarantacinquenne originario di Butera ma da anni residente nel capoluogo ligure.
L’uomo, che soffre di disturbi psichici ed è in cura in cura presso il centro salute mentale dell’ospedale Galliera, a notte fonda è stato colto da un raptus. Si è barricato con la madre nella sua abitazione di via Napoli, nel quartiere Lagaccio, minacciando di ucciderla con un coltello e di ammazzare tutti quanti. Sono stati momenti di grande tensione quelli vissuti. I carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile, dopo unna lunga trattativa, non sono riusciti a convincere F. C. a liberare la madre. Sul posto, sono arrivati anche gli agenti di polizia municipale, specializzati nell’intervento davanti a casi psichiatrici. Il buterese, con il passare dei minuti, ha scelto di aprire la porta dell’abitazione. Alla vista delle forze dell’ordine, però, ha nuovamente brandito il coltello, con lama da quindici centimetri, oltre ad un bastone che avrebbe voluto scagliare contro i soccorritori. Alla fine, però, è stato definitivamente bloccato. Dopo vari tentativi gli agenti, utilizzando gli strumenti contenitivi in dotazione, sono riusciti a disarmare e a immobilizzare il buterese, facendolo salire sull’ambulanza che lo ha trasportato presso l’ospedale Galliera. A seguito della colluttazione con l’uomo uno degli agenti è stato ferito alla spalla destra e ha riportato un trauma alla caviglia sinistra. Non sono ancora chiare le ragioni di un gesto che ha tenuto con il fiato sospeso l’intero quartiere. F.C., almeno per il momento, non avrebbe interloquito con nessuno degli intervenuti. Si sarebbe chiuso in un assoluto mutismo. La madre, nonostante lo shock legato alla violenza messa in atto dal figlio, non ha riportato gravi conseguenze. La donna è stata sentita dagli inquirenti per meglio definire non solo lo stato mentale del figlio ma anche la possibilità che il gesto possa essere scaturito da un qualche evento verificatosi all’interno dell’abitazione di famiglia. In ogni caso, il quarantacinquenne non sarebbe nuovo a gesti eclatanti e veniva seguito dai medici del locale centro di salute mentale.