Gela. Come anticipato da questa testata, sono sedici i progetti, già esecutivi, che rischiano una frenata non da poco. Si tratta di procedure che riguardano sia il “Patto per il Sud” che quattro iter finanziati con i fondi delle compensazioni minerarie. Manca l’adeguamento ai criteri minimi ambientali e a quelli di sostenibilità energetico-ambientale. I tecnici del Comune, negli scorsi giorni, hanno individuato il “buco” e stanno cercando di rattopparlo con l’assegnazione di un incarico ad un professionista esterno, che dovrà fare presto, perché in ballo ci sono anche gli atti di gara. Cosa sia accaduto per arrivare a questo punto se lo chiedono i vertici locali di “Unità siciliana”, gruppo che fa riferimento anche a due ex assessori della giunta Messinese, che questo tipo di procedure le hanno seguite quando erano in municipio. Flavio Di Francesco e Francesco Salinitro hanno avuto la responsabilità di deleghe assessoriali strettamente collegate soprattutto alle procedure del “Patto per il Sud”, che già sconta il taglio dei 33 milioni di euro, deciso dalla Regione. “Ci chiediamo come mai negli otto mesi del commissario e nel primo anno di questa amministrazione nessuno si sia accorto che mancassero questi allegati. Come mai gli uffici regionali che hanno istruito i progetti ed hanno emesso i decreti di finanziamento – dice Di Francesco – non si siano accorti di questa mancanza. Perché si impiegano tre anni per scoprire queste problematiche. Ci chiediamo come sia possibile che progetti già finanziati subiscano uno stop del genere quando alcuni sono in gara da un paio di anni. Sembra ancora una volta un tentativo di scippo ai danni della città, questa volta per adempimenti burocratici, per colpevoli, o meno, mancati controlli e verifiche o per disattenzione. Sta di fatto che si perde del tempo, ancora altro tempo con il rischio dell’ennesima sconfitta per la città”. Riflessioni allarmanti che toccano la sfera burocratica del Comune ma anche quella politica, che già scontano il fardello del maxi taglio da 33 milioni di euro. “Lo sforzo immane della precedente amministrazione, dopo che in Comune si era lavorato sodo da mattina a sera per giungere in tempo alla consegna, per portare a finanziamento circa venti progetti rischia di essere azzerato da norme, burocrazia, lentezza nei controlli. Una somma superiore ai 20 milioni di euro – continua Di Francesco – avrebbe delle ricadute economiche dirette e indirette sul territorio con la creazione di nuovi posti di lavoro. Ci chiediamo adesso cosa accadrà. Sarà sufficiente allegare le specifiche tecniche mancanti? Servirà ripresentare i progetti? L’assessorato ai lavori pubblici del Comune non era al corrente di questa situazione? Ci chiediamo se la Regione Siciliana si sia attivata per i progetti nell’elenco del “Patto per il Sud”. Ci sono quelli competenza regionale dei quali vorremmo conoscere lo stato di avanzamento progettuale e del relativo finanziamento”.
Tra questi, dighe, porto, impianto di sollevamento, la rete fognaria delle frazioni balneari, il potenziamento dell’impianto di depurazione di Macchitella e il museo dei relitti greci. Sono tanti i progetti osannati dalla politica, ma che potrebbero rimanere solo nelle intenzioni di una burocrazia poco avveduta. Da “Unità siciliana”, che fa parte della maggioranza del sindaco (anche se i rapporti non sono mai stati idilliaci), arrivano tanti dubbi davanti all’ennesimo stop.