Gela. Che fine abbia fatto l’impegno spesa risalente al dicembre di due anni fa, che avrebbe dovuto coprire i compensi pattuiti per la loro attività nel Nucleo piano strategico del Comune, non riescono ancora a capirlo. Il sospetto è che sul via libera ai pagamenti possa esserci anche un qualche “veto” politico. Il consulente Salvo Camiolo e il commercialista Crocifisso Emmanuello, nominati nel febbraio di due anni fa dall’allora amministrazione Messinese, sono rimasti a Palazzo di Città fino al dicembre dello stesso anno, quando il commissario straordinario Rosario Arena ha disposto l’annullamento dei loro incarichi e di quelli dei professionisti del Nucleo controllo gestione. Per Arena, bastava l’Organismo indipendente di valutazione. Camiolo ed Emmanuello hanno fatto ricorso al Tar Palermo e negli scorsi mesi hanno deciso di rinunciare. Continuano a ritenere che l’annullamento non avesse alcun fondamento. I giudici amministrativi hanno emesso un decreto, che ribadisce la “sopravvenuta carenza di interesse” da parte dei ricorrenti. Una sorta di tacita apertura al Comune, in attesa di avere quanto previsto al momento dell’accettazione dell’incarico. Ad oggi, l’amministrazione del sindaco Lucio Greco non si è ancora espressa, nonostante la determina del 28 dicembre 2018, che stabilisce l’impegno spesa per un totale complessivo di circa 34 mila euro.
La firma sul provvedimento è quella dell’allora dirigente ad interim del settore affari generali Giuseppe Montana, con l’avallo degli uffici tecnici. I due professionisti, che hanno fatto parte dell’organismo di controllo insieme all’avvocato Valentina Lonardo, ad oggi non hanno percepito nulla e attendono che si faccia chiarezza su una vicenda che si è trascinata tra beghe politiche e burocrazia poco efficiente. Il sindaco Greco ha scelto di non riattivare i due nuclei, affidando un incarico all’ingegnere Pietro Inferrera, che si occupa di “pianificazione strategica”.