Gela. Con l’annullamento di tutti gli atti che ha bloccato i rapporti contrattuali tra l’Ipab “Aldisio” e la società privata “La Fenice”, anche i lavoratori della struttura non sanno più quale sia il loro futuro. L’Ugl ha scritto ufficialmente al prefetto di Caltanissetta. E’ stato chiesto un incontro per definire le sorti dei dipendenti, sia di quelli diretti de “La Fenice” sia di quelli Ipab. “E’ necessario che in tutta la questione, cui questa parte sindacale non entra nel merito – scrivono il segretario confederale Andrea Alario e quello organizzativo Filippo Crucillà – venga tutelata l’universalità del personale che non ha alcuna colpa riconducibile all’alterco amministrativo venutosi a creare e se ne chiede la salvaguardia occupazionale”.
Tanti si sono anche esposti economicamente e adesso rischiano di trovarsi con niente in mano e con un lavoro sfumato, a causa di irregolarità accertate dal commissario straordinario che da diversi mesi guida l’Ipab “Aldisio”. Nel provvedimento che ha annullato tutti gli atti, il funzionario indica diversi profili di illegittimità. “L’Ipab, oltre ad aver dato in affitto i locali e la gestione dei servizi – si legge nella missiva invita dai sindacalisti – aveva altresì assegnato all’affidataria anche la gestione dei rapporti di lavoro del “proprio personale dipendente” e in base alle esigenze di servizio, la stessa consegnataria aveva assunto altri lavoratori, gestendoli poi al pari dei primi”.