Niscemi. Beni per diverse centinaia di migliaia di euro sono stati sequestrati al presunto dentista boss Giuseppe Arcerito.
L’uomo, sessantenne, si trova già in carcere dopo essere finito nel mirino delle forze dell’ordine sia a conclusione del blitz Ricostruzione del 2001 che di quello messo in atto per ridisegnare l’agguato mortale subito da Alfredo Campisi.
Arcerito, stando agli inquirenti, sarebbe il vero bastione di Cosa nostra niscemese.
Sotto chiave sono finiti appezzamenti agricoli, abitazioni e conti corrente.
Da anni, il nome di Giuseppe Arcerito viene legato all’organigramma mafioso di Cosa nostra: sarebbe stato lui, infatti, uno dei tramite fra i gruppi locali e quelli gelesi.