Sentenza del tribunale: taglio dell’acqua ai cittadini che risultano morosi

 
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Gela. Contro la società Caltaqua, a nulla è servita l’ordinanza emessa dal Giudice di primo grado a favore di un cittadino gelese al quale era stata sospesa l’erogazione idrica per morosità legata all’avvenuto pagamento di alcune fatture nella misura ridotta del 50% e ad una fattura non pagata per intero.

Il tribunale ordinario di Gela accoglie, infatti, il reclamo presentato dalla società idrica revocando il provvedimento con il quale era stata disposta la riattivazione della fornitura a vantaggio dell’utente e sancendo chiaramente il diritto della società a procedere alla sospensione della fornitura in caso di inadempimento, anche parziale, da parte dell’utente.

Non dimentichiamo che questa politica di recupero crediti è rivolta nei confronti di utenti morosi a cui è richiesto il pagamento del 50% non versato per le bollette del periodo che va dal 2006 al 2009, quando l’allora sindaco Crocetta dichiarò l’acqua non potabile e quindi invitò la cittadinanza a non pagarla come potabile.

Il riconoscimento da parte del Tribunale del diritto di Caltaqua di interrompere la fornitura agli utenti morosi – segnala la dirigenza di Caltaqua – rappresenta un atto di diritto che tutela l’azienda e tutti gli utenti che pagano regolarmente le bollette.

A sentirsi sicuramente esclusi da questo tipo di tutela, coloro che hanno subito gli inconvenienti derivanti dalla comunione dell’unico allaccio idrico, inconvenienti che hanno lasciato senza acqua anche chi è in regola con il pagamento delle quote condominiali e coloro i quali erano stati avvertiti della probabile presenza di acqua non potabile distruibuta. In fondo si parla di acqua, un bene primario e indispensabile alla vita di ogni cittadino.

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