Gela. “Si riparta dalla metalmeccanica e da una piena attuazione dell’area di crisi complessa”. Il segretario generale della Uilm-Uil Nicola Calabrese lancia un appello alle istituzioni che stanno cercando di programmare la fase 2, a livello locale. “La ripresa delle attività nell’indotto di raffineria e più in generale nel territorio della provincia di Caltanissetta – dice – ha necessità di essere riorganizzata per imprese e lavoratori, allo scopo di ripartire in sicurezza, evitando una fase 2 dell’epidemia”. Secondo il sindacalista, c’è la necessità, ancora più impellente rispetto al recente passato, di mettere mano agli accordi non concretizzati, cominciando da un’area di crisi che ad oggi non ha prodotto praticamente nulla. “La crisi del nostro settore, a livello locale – aggiunge – mette in luce la fragilità del sistema. Attività spesso sconosciute e un sistema produttivo frammentato, che rischiavano il tracollo definitivo senza la cassa integrazione”. Calabrese ritiene che l’area di crisi sia il vero strumento per tentare la carta dello sviluppo del tessuto economico locale e di centinaia di aziende, che attualmente ruotano intorno al sistema Eni. “Il territorio locale e quello provinciale hanno bisogno di investimenti importanti – continua – si deve dare priorità all’area di crisi e creare un bacino di opportunità, tale da coinvolgere tutti gli attori dello sviluppo e le istituzioni, così da arrivare ai progetti esecutivi”. Con un’area di crisi che tocca tre diverse province, i metalmeccanici della Uil spingono per un tavolo allargato a tutte le istituzioni territoriali coinvolte. “Solo così Gela può candidarsi ad area di attrazione nel Mediterraneo – dice ancora – facendo convergere la logistica e le attività portuali, richiamando tanti lavoratori, ancora in attesa di un’assunzione stabile”. I metalmeccanici dell’Ugl guardano anche alle attività per il gas, in attesa che entrino nel vivo i lavori della base del progetto “Argo-Cassiopea”. Il confronto è aperto con i vertici della sigla sindacale.
“Impiegare professionalità acquisite nel tempo è fondamentale così come creare condizioni per l’insediamento di nuove aziende compatibili con il territorio – prosegue il sidnacalista – solo così si potranno dare prospettive vere a lavoratori, altrimenti costretti ad emigrare”. Prima di tutto, però, bisognerà ripartire nel rispetto delle misure di sicurezza, senza incidere sui lavoratori. Calabrese ha avuto confronti con il segretario generale Rocco Palombella e con l’organizzativo Roberto Toigo. “Attediamo che a breve l’Inps paghi la cassa integrazione – conclude – così da dare sollievo a migliaia di famiglie. Abbiamo concordato che il sindacato confederale ci accompagni nel confronto con le istituzioni, individuando elementi che attraggano nuovi investimenti”.