Gela. La transizione dall’Ato Cl6 alla nuova Assemblea territoriale idrica non si è ancora perfezionata. E’ un passo essenziale, prima di poter arrivare ad una decisione sulle sorti del servizio idrico integrato, che fino a qualche mese fa (almeno prima dell’emergenza Covid) è stato al centro di un ampio dibattito, con una forte indignazione degli utenti, costretti a pagare bollette salate a fronte di un’offerta decisamente poco efficiente. Ieri, il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti ha scritto a tutti i primi cittadini dell’Ati, compreso l’avvocato Lucio Greco. Si va verso una nuova assemblea. “Servirà a fare il punto della situazione”, dice Conti. Pur con l’emergenza sanitaria in corso, ci sono state anche in questo periodo interlocuzioni con i funzionari della Regione, che attendono il passaggio dall’Ato all’Ati e anche una decisione sul futuro del servizio idrico integrato, che tanti rivorrebbero pubblico e non più affidato ai privati. I punti interrogativi sono ancora molti. Non si tratta solo di strutturare l’Assemblea territoriale idrica e renderla operativa, ma si pone il forte dubbio finanziario sul doppio lodo arbitrale che ha visto cedere l’Ato a vantaggio di Caltaqua.
Sulla carta, all’azienda italo-spagnola toccherebbero non meno di venti milioni di euro. Un fardello economico enorme per l’Ati, qualora si stabilisse che spetti proprio all’Assemblea territoriale subentrare nella copertura dei lodi.