Gela. I contenuti del loro piano di rilancio li hanno esposti in una proposta più ampia, ribattezzata “Restart Gela”, inoltrata tra gli altri al prefetto di Caltanissetta, al sindaco Lucio Greco e ai vertici locali di Eni. Il gruppo di “Una Buona Idea” ribadisce la necessità che i fondi per la ripartenza vengano anzitutto assorbiti da alcuni capitoli delle compensazioni Eni, per oltre 5 milioni di euro. Verrebbero poi trasferiti su un fondo che dovrebbe essere gestito dal Comune. Aziende e imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che sono la maggioranza nel tessuto economico locale, potrebbero invece attingere a partire da un contratto di rete. E’ questa la novità principale avanzata da “Una Buona Idea”, che già attraverso il vicesindaco Terenziano Di Stefano e i consiglieri comunali Davide Sincero e Rosario Faraci, aveva avanzato la proposta di una fase 2 da finanziare principalmente con i soldi delle compensazioni, da destinare alle imprese in difficoltà. “La necessità di intervenire in soccorso al tessuto imprenditoriale locale prevede la costituzione di un fondo gestito e coordinato dal Comune, che integrerà le misure previste dal governo nazionale e dalla Regione – dicono – e che sarà in tempi brevissimi finalizzato in prima istanza all’erogazione di agevolazioni finanziarie e di contributi in conto. Lo strumento individuato è il contratto di rete, un’importante forma di aggregazione per le imprese, in particolare di piccole dimensioni, che si pone l’obiettivo di far accrescere la competitività sul mercato delle imprese locali. Un rinnovato modello di gestione d’impresa, che sarà immediatamente capace di rispondere all’emergenza”. Quelli di “Una Buona Idea” sono certi che la ripartenza possa avvenire con i soldi delle compensazioni e con imprese e aziende che facciano sistema, così da evitare l’ennesimo tracollo. Non pensano a contributi a fondo perduto, ma al fatto che vadano assegnati a chi si impegnerà ad assumere e a rafforzarsi sul piano dell’innovazione aziendale.
“La piccola dimensione della maggior parte delle imprese locali è sempre stata uno dei principali fattori che ne ha frenato la competitività – aggiungono – e la rete di imprese risponde perfettamente a questa necessità, creando sinergie, senza però determinare la perdita di indipendenza o di autonomia delle imprese partecipanti. La rete consente di condividere competenze, ponendosi come strumento strategico per sviluppare idee, nuovi prodotti, maggiori opportunità di investimento proprio negli ambiti di maggiore difficoltà, come la formazione, l’internazionalizzazione, l’innovazione, la ricerca e la sicurezza sul lavoro”. Nel loro piano di azione, gli esponenti civici elencano inoltre una serie di misure collaterali, sempre riferibili allo sviluppo di settori strettamente connessi al territorio. Un programma che però deve ancora trovare pieno sostegno dal sindaco Lucio Greco e dalle parti sociali.
I soldi delle compensazioni servono per tutta la città’ e non solo per i piccoli imprenditori se pur apprezzabile. Bisogna spenderli per tutta la comunità con impianti strutturali quale il ripristino del pontile sbarcatoio che versa in una condizione di degrado o la bonifica del lido la conchiglia in condizioni vetuste. I soldi per aiutare i piccoli imprenditori prendeteli altrove.