Gela. Le indagini sono state chiuse e i pm della procura hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Due dipendenti di un’azienda, che svolge servizi all’interno dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, sono accusati di una serie di furti, anche di derrate alimentari. I carabinieri, prima di arrivare agli arresti, li hanno seguiti e monitorati, ricostruendo presunti furti e ammanchi. Nel giudizio che a maggio si aprirà nei confronti di Salvatore Riccelli ed Emanuele Maganuco, l’Asp ha scelto di costituirsi parte civile. I manager hanno dato incarico all’avvocato Anna Comandatore, che formalizzerà la costituzione davanti al giudice. I coinvolti vennero arrestati, anche se successivamente le misure cautelari sono state attenuate. Domiciliari a Riccelli e obbligo di firma per Maganuco. Al primo viene inoltre contestata la disponibilità di una pistola, con matricola abrasa, ritrovata nel corso delle perquisizioni effettuate dai militari.
I vertici Asp ritengono di essere stati danneggiati dai furti e per questa ragione hanno scelto di costituirsi nel giudizio. Le difese, sostenute dagli avvocati Giuseppe Cascino e Francesco Minardi, a loro volta formalizzeranno le loro richieste.