Misure per superare crisi, Cirignotta: “Amministrazione sia chiara su compensazioni Eni”

 
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Vincenzo Cirignotta

Gela. I professionisti locali guardano al dibattito partito a Palazzo di Città e che ha coinvolto le parti sociali, in vista del varo di misure che dovrebbero servire a sostenere le attività in crisi, colpite più di altre dal blocco prodotto dall’emergenza Covid. Sembra più che probabile l’ipotesi di richiedere l’uso di una parte delle compensazioni Eni (32 milioni di euro complessivi), definite con l’accordo del 2014. Il commercialista Vincenzo Cirignotta, consigliere comunale quando venne ratificata l’intesa di sei anni fa, ritiene però che l’amministrazione comunale debba fare chiarezza, soprattutto per non illudere esercenti ed operatori in crisi. L’ex vicepresidente dell’assise civica parte dal presupposto che l’uso delle somme delle compensazioni è comunque vincolato a precisi scopi, indicati nell’accordo firmato anche dai manager Eni. “Quando si parla dell’utilizzo di queste somme – dice – c’è da tenere ben presente la destinazione prevista dal protocollo del 2014. Si tratta della riqualificazione della portualità del territorio, dell’allestimento di uno spazio espositivo all’interno del museo regionale destinato ad ospitare il reperto archeologico del IV secolo a.c. o altre attività culturali destinate alla valorizzazione del patrimonio artistico della città, della realizzazione di un impianto fotovoltaico fono a 10 MW, della costruzione di strutture idonee a favorire l’aggregazione giovanile, dell’ulteriore sostegno al “progetto Salute” già in essere nel territorio e di altri interventi concordemente individuati dalle parti”. Cirignotta richiama anche gli accordi attuativi del 2017. “Prevedono il sostegno al programma di riqualificazione delle risorse archeologiche, turistiche e artistiche del territorio, il programma di valorizzazione urbana Centralità e Margini, quello per la costituzione della Fondazione di Comunità, la riqualificazione urbana per il decoro delle facciate degli edifici e per l’efficientamento energetico. Tra le opere previste nei quattro programmi – aggiunge – rientrano la valorizzazione del patrimonio abitativo per attività turistiche ricettive e il rilancio commerciale del centro storico. Sono interventi infrastrutturali, per i quali soggetti attuatori sono il Comune di Gela o la Regione Siciliana. L’amministrazione comunale che può muoversi nel perimetro stabilito dagli accordi attuativi, ha il dovere di essere chiara sul punto, evitando di alimentare false aspettative nelle categorie produttive quanto ad improbabili ed illegittime erogazioni di contributi a fondo perduto che a nulla o a poco servirebbero per il rilancio dell’economia del territorio”. Il commercialista sostiene invece una serie di misure, in parte già preannunciate dalla giunta Greco.

“Il Comune di Gela non potendosi sostituire al governo nazionale o a quello regionale, fa bene a formalizzare una cabina di regia con gli attori economici e sociali del territorio, anche perché c’è la necessità di fare squadra affinché vengano esercitate le dovute pressioni istituzionali sul sistema bancario, che è stato individuato dal governo centrale come attuatore del decreto liquidità. Chiaramente dall’amministrazione comunale, che mi sembra in ritardo rispetto ad altri Comuni dell’isola, i cittadini si aspettano una serie di iniziative anti crisi. Il differimento dei termini di pagamento dei tributi locali; la sospensione della riscossione coattiva dei tributi comunali; la riduzione dei tributi comunali per tutte quelle attività costrette alla chiusura dai decreti governativi; il differimento a settembre delle rate del contributo di costruzione ricadenti nel primo quadrimestre 2020; il rimborso alle famiglie e agli aventi diritto delle rette pagate per servizi scolastici negli asili nido non resi da parte dell’ente per il periodo effettivo di chiusura scolastica; niente sfratti o sanzioni se i canoni di locazione degli immobili comunali verranno comunque versati entro il prossimo ottobre; l’istituzione di un fondo per assicurare la necessaria dotazione strumentale ed informatica agli alunni di famiglie bisognose per garantirne a tutti il diritto allo studio e la didattica a distanza; l’istituzione di un fondo dedicato al sostegno dell’economia locale, la cui destinazione sia decisa da un confronto con le associazioni di categoria; l’istituzione di uno sportello telefonico di assistenza psicologica per tutti i cittadini che vivono questo difficile momento di paura e possibile sconforto”.

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