“Mai ricevute fatture rifiuti 2019”, verifiche commissione: “Controlli sui servizi pagati”

 
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Gela. Il capitolo, soprattutto negli ultimi mesi, non è mai stato chiuso. La commissione bilancio è ancora in attesa di poter valutare tutte le fatture degli importi emessi per i pagamenti del servizio rifiuti. Erano state richieste quelle per l’anno 2019, che non sono mai pervenute tra le mani dei consiglieri che vogliono approfondire l’intera vicenda. Sono partiti tre diversi solleciti, indirizzati al dirigente del settore. “Non riusciamo a capire la ragione di questi ritardi – dicono il presidente della commissione Valeria Caci e i componenti Romina Morselli e Salvatore Incardona – siamo anche in attesa di avere quelle per l’anno 2020, almeno rispetto ai primi quattro mesi. Riteniamo che vadano verificate con molta attenzione. Vogliamo accertare che gli importi corrispondano ai servizi effettivamente svolti. Almeno negli ultimi due mesi, con l’emergenza Covid in atto, ci arrivano diverse segnalazioni e riteniamo che probabilmente non siano stati svolti tutti i servizi da capitolato. Quindi, a maggior ragione, vogliamo controllare se c’è corrispondenza tra quanto versato all’azienda che gestisce le attività in città e i servizi erogati. Abbiamo molti dubbi sullo spazzamento e su altri interventi. Chiaramente, con le restrizioni in atto, un settore come il food è stato praticamente bloccato e questo vale per tante altre attività commerciali. Pensiamo che questo abbia sicuramente inciso sugli importi e su servizi che probabilmente non andranno rendicontati, perché non effettuati”. Prima di tutto, però, servono dati precisi e le fatture rilasciate. La commissione ha avuto interlocuzioni con gli assessori Grazia Robilatte e Danilo Giordano, nel tentativo di avere maggiori chiarimenti e arrivare ad ottenere le fatture, che verranno poi sottoposte agli accertamenti del caso.

Il servizio rifiuti è tra quelli che pesano maggiormente sulle casse dell’ente, in attesa che si arrivi all’approvazione del nuovo Piano economico finanziario e mentre si tenta di chiudere la procedura per una nuova assegnazione dell’appalto, da anni mantenuto in regime di proroga.

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