Gela. Gli atti dovranno ritornare nuovamente al pubblico ministero titolare del procedimento. Il giudice Silvia Passanisi, infatti, ha dichiarato la nullità del decreto che disponeva il giudizio per l’ex amministratore delegato della raffineria Eni Bernardo Casa.
Decreto nullo. Il manager era accusato di aver più volte violato i limiti di legge previsti per le emissioni dai camini della centrale termoelettrica. Proprio i legali di difesa del manager, gli avvocati Piero Amara e Alessandra Geraci, avevano subito sollevato l’eccezione di nullità. Il decreto che disponeva il giudizio, infatti, è stato emesso prima di notificare all’indagato l’invito a presentarsi per un eventuale interrogatorio.
Salta la costituzione del Comune. Davanti a questi elementi sollevati dalla difesa, il giudice Passanisi, ancora prima di aprire il dibattimento, con un’ordinanza ha disposto il rinvio degli atti nuovamente al pubblico ministero. In questo modo, saltano anche le condizioni per valutare la preannunciata costituzione di parte civile dell’ente comunale che ha scelto d’intervenire in giudizio tramite l’avvocato Dionisio Nastasi.