Gela. Sarebbe illegittima la procedura di riscossione delle sanzioni amministrative. Ad affermarlo è il vice coordinatore provinciale dei Giovani Udc, Salvatore Incardona, secondo cui i cittadini che hanno impugnato dinanzi al Giudice di Pace delle sanzioni amministrative spesso si vedono recapitare delle richieste di pagamento dell’atto impugnato pari al doppio della sanzione e, in molti casi, addirittura maggiorata del quadruplo.
Per il giovane esponente del partito dello scudo crociato il sistema informatico in uso al comando della polizia municipale non terrebbe conto né del fatto che il cittadino abbia proposto opposizione alla sanzione amministrativa, né del fatto che il giudice abbia potuto concedere la sospensiva all’atto impugnato. Così, col passare dei mesi, il sistema informatico avrebbe già avviato un arbitrario calcolo dei giorni trascorsi oltre a quelli concessi dalla legge per il pagamento in misura ridotta portando il cittadino a dover sborsare, in maniera del tutto illegittima, delle somme raddoppiate, ma non dovute. “Personalmente – afferma Incardona – mi sono ritrovato a dover evidenziare l’anomala situazione presso il comando di polizia municipale, ma a oggi, nulla è cambiato, poiché molti utenti continuato a ricevere atti di riscossione palesemente illegittimi. Motivo per il quale – conclude l’esponente politico – il Movimento dei Giovani Udc, chiede formalmente all’Assessore D’Aleo e al Comandante Montana, di intervenire con la massima urgenza al fine di ripristinare l’anomala situazione ed evitare illegittimi salassi ai cittadini”.