Sanità: “Gela sesta città, tredicesima per servizi ospedalieri”

 
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Gela. “Sesta città per popolazione, tredicesima per servizi ospedalieri. La sanità locale vive di contraddizioni e di un anomalo sbilanciamento col resto del territorio nisseno”. A parlare è Filippo Franzone, portavoce del comitato per lo Sviluppo dell’area gelese, convinto che in città debba sorgere un dipartimento oncologico di terzo livello.

“Nel futuro sanitario di Gela – dice Franzone – si attende che il direttore dell’Asp, Paolo Salvatore Cantaro, insieme alla politica del territorio, possa veramente chiedere con forza al nuovo assessore regionale alla Sanità l’istituzione in città del dipartimento Oncologico di terzo livello”.

Il portavoce del comitato per lo sviluppo dell’area gelese torna a parlare di gravi carenze della sanità locale, sottolineando logiche decisionali estranee alle necessità dei territori. “I numeri sono numeri e non danno spazio a ragionamenti campanilistici – continua Franzone – del resto, quando è stato deciso di istituire l’Utin in città, molti nisseni hanno avuto da ridire.

Purtroppo, ancora oggi, pesa la logica del capoluogo, finché non si farà un riordino serio delle province permettendo all’area gelese di ottenere la tanto sospirata autonomia.

L’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta ha ammodernato il Pronto soccorso che effettua annualmente 35mila prestazioni anche se qualificato come struttura di terzo livello e centro di riferimento per le terapie d’urgenza – conclude Franzone – In città, le prestazioni solo quasi 45mila ma la struttura attende di essere rinnovata e registra gravi carenze di personale”. 

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