Gela. I lavoratori dell’Aias percepiscono 300 euro al mese in meno rispetto ai loro colleghi della sanità privata. “Anche la pensione sarà di molto ridotta – spiega Natale Saluci, segretario Cisl -. Quindi, la crisi i lavoratori dell’Aias la pagheranno tre volte”.
Alla base della polemica condivisa dalle sigle sindacali, il contratto ritenuto penalizzante per i lavoratori dell’Aias a parità con la convenzione siglata con l’Azienda sanitaria provinciale. “Un contratto – prosegue Saluci – che nella parte economica non prevede aumenti, mentre in quella prettamente normativa annulla il regolamento sulle malattie, limitando a 5 giorni (retribuiti) le assenze per problemi di salute nell’arco dell’anno e qualora non si ammalassero questi 5 giorni verranno aggiunti come premio”.
Sulla vicenda dell’Aias di borgo Manfria sono tornati alla carica le segreterie sindacali di Cgil, Cisl, Uil. “Con il nuovo contratto – spiegano – sono state disattesi le speranze di un miglioramento compensativo. Infatti, gli accordi sindacali portati in assemblea dall’Isa, pronti per essere firmati, vengono disattesi dall’amministrazione dell’Aias. Senza che l’Isa dia una spiegazione ufficiale. Inoltre lo stesso sindacato maggioritario ha firmato un accordo con l’amministrazione per il premio fedeltà, solo per i lavoratori che avevano più di dieci anni di anzianità.
Un atteggiamento che non ci è sembrato rispettoso del criterio meritocratico o compensativo del mancato aumento nella parte economica del contratto. Non comprendiamo le motivazioni della quasi totalità dei lavoratori, per avere fatto la scelta del sindacato Isa, rinnegando le posizioni prese in precedenza, anche in considerazione del fatto che nell’ultimo contratto rinnovato nel 2007 da Cgil, Cisl e Uil abbiamo ottenuto un aumento di centoquarantanove euro, anche se ci è sembrato poco”.