Gela. Ha denunciato di aver subito pressioni durante lo svolgimento del suo incarico di consulente per conto della procura locale nell’ambito di un procedimento penale che vede tra gli indagati diversi ex responsabili della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.
Per questa ragione, gli stessi magistrati hanno avviato un’indagine dopo la segnalazione giunta dal dottor Massimo Colonna. L’esperto scelto per effettuare, insieme ad un pool di colleghi, diverse operazioni delegate proprio dai magistrati della procura, avrebbe segnalato di essersi trovato davanti ad un presunto ostruzionismo, sfociato in vere e proprie pressioni. Il tecnico venne scelto in sostituzione di un precedente consulente indicato dai magistrati, ovvero il dottore Fabrizio Nardo, ricusato però dalla difesa degli indagati. Eccezione che, nel novembre di un anno fa, venne accolta dal giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro.
Stando alle accuse mosse dalla procura, gli indagati non avrebbero adottato tutte le necessarie misure per impedire che le emissioni della fabbrica di contrada Piana del Signore danneggiassero le colture di molti agricoltori impegnati nelle aree limitrofe allo stabilimento. Sono circa una ventina gli agricoltori costituti parte civile insieme alle associazioni Amici della Terra e Aria Nuova e al ministero dell’ambiente.