Gela. Da oggi sono partite le prime interlocuzioni con le associazioni di volontariato e le parrocchie del territorio,ma, come specifica l’assessore ai Servizi Sociali Nadia Gnoffo, nei prossimi giorni il confronto verrà esteso a tutte le realtà territoriali per fa sì di avere una rete quanto più capillare possibile. Tra le emergenze da risolvere anche quella dei lavoratori Rmi, che nonostante l’avvio programmato dei cantieri, hanno visto bloccare le attività e i pagamenti. A questo proposito il settore ha deciso di anticipare la somma di 200 euro sulle somme che verranno erogate a emergenza terminata.
La rete solidale avviata dal Comune di Gela in vista della sempre più pericolosa emergenza sociale scatenata dal blocco totale delle attività sta coinvolgendo tutte le associazioni di volontariato e le parrocchie del territorio, le prime agenzie sociali ad avere il reale termometro della povertà.
A giorni il Comune potrà anche tenere conto della somma stanziata dal Governo nazionale a supporto delle iniziative di sostegno ai più indigenti. Una mappa, quella della povertà , che purtroppo, questa emergenza ha ampliato ulteriormente. Un contributo, quello statale a cui si aggiungerà anche quello stanziato dalla Regione, che secondo la Gnoffo è ancora una piccola goccia nel mare delle necessità della popolazione.
Capitolo a parte la situazione degli Rmi, che nonostante l’avvio programmato dei cantieri, hanno visto bloccare le attività e i pagamenti. A questo proposito il settore ha deciso di anticipare la somma di 200 euro sulle somme che verranno erogate a emergenza terminata.
Ma oggi i poveri ed i disoccupati hanno il reddito di cittadinanza e non capisco come si continui con la spartizione di ulteriore assistenzialismo. Piuttosto utilizzate i soldi per sistemare le strade e curare il verde (quel poco rimasto) e non distribuite sprechi che paghiamo tutti i lavoratori. In questo momento vanno tutelati solo chi ha perso il lavoro e le partite ivA.