Gela. E’ deceduta nella stanza di pre-triage dedicata ai casi sospetti covid-19. La vittima è una donna di 80 anni che ieri si era recata in ospedale per sintomi influenzali riconducibili al coronavirus. Ieri un’altra paziente era stata sottoposta a tampone subito dopo l’esame della tac e aveva atteso in una ambulanza che il personale sanificasse i locali di Radiologia, dove poco prima era stata sottoposta alla tac una donna di 47 anni. Dalle prime informazioni l’ottantenne, invece, era arrivata in ospedale questa mattina e mantenuta da un respiratore artificiale in attesa dell’esito del tampone che, purtroppo, non conoscerà mai.
Scoppia intanto la polemica sui percorsi dedicati e la sanificazione dei locali. Oggi anche la conferenza dei capogruppo del consiglio comunale ha ufficialmente chiesto al sindaco Lucio Greco di pretendere veri percorsi dedicati ai casi sospetti covid-19. Lamentele sono giunte anche dagli operatori ospedalieri convinti del mancato isolamento di unità come la farmacia, cup e magazzini, compresa la sala operativa degli operai di manutenzione. Non va meglio alla sanificazione affidata ad una ditta esterna che prevederebbe solo l’utilizzo di candeggina. Anche oggi un’ambulanza è stata interessata da un lavaggio, presumibilmente con candeggina, nel piazzale antistante il Pronto soccorso ospedaliero.
siamo da terzo mondo….vergogna….
Aimè, il motto di Gela è ” Abbon’è!” e purtroppo per noi lo è anche la sanità.