Gela. L’allerta coronavirus sembra aver soppiantato ogni altra priorità amministrativa. La giunta comunale è impegnata a garantire il rispetto delle misure di contenimento e c’è poco spazio, almeno in questa fase, per altri capitoli. Allo stesso tempo, l’amministrazione si trova a gestire dossier di un certo peso, soprattutto sotto l’aspetto dei finanziamenti. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano ha parlato di un ammontare non inferiore ai 200 milioni di euro, sommando le voci più importanti. Dal Patto per il Sud ad Agenda Urbana e Zes, passando per strumenti come l’accordo di programma e le compensazioni Eni: sono tutti aspetti fondamentali, nel tentativo di non perdere somme importanti a garanzia di cantieri e lavori per nuove opere. E’ chiaro però che lo spettro del coronavirus ha rivoltato tutto in poche settimane. Anche i funzionari comunali sono concentrati principalmente sulla gestione dell’emergenza e assicurare la continuità per gli iter di finanziamento non è semplice. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano, che si occupa di coordinare politicamente gran parte di questi programmi, non esclude di poter bussare alla porta della Regione per chiedere comunque di tenere in considerazione l’emergenza ed eventualmente assicurare termini ulteriori. “In generale – dice – siamo in regola con iter come quello di Agenda Urbana, stiamo andando avanti nonostante le difficoltà. L’emergenza in atto sta assorbendo la quasi totalità delle nostre risorse di personale. Ho già pensato alla possibilità di inoltrare una formale comunicazione a Palermo. Del resto, anche in Regione l’emergenza ha ridotto drasticamente le risorse di personale da poter destinare ai procedimenti già in atto e molti uffici non riescono a garantire la piena operatività. Sono tutti fattori che bisognerà tenere in considerazione”.
Solo qualche giorno fa, è stata ufficializzata la short list di professionisti esterni, dalla quale l’amministrazione comunale potrebbe attingere per individuare esperti, riducendo i tempi di chiusura delle procedure. L’unico interesse è evitare vicende come quelle che hanno messo in bilico i trentatré milioni di euro del Patto per il Sud, destinati alla città e poi definanziati.