Gela. In astanteria con pazienti sottoposti a tampone covid-19. Cantieri fermi e ritardi nella consegna di Malattie infettive, centro covid-19, lettura e diagnosi dei tamponi, pazienti di rianimazione e Medicina trasferiti in altre strutture.
E’ questo, in estrema sintesi, il bilancio del cantiere di adeguamento avviato presso il presidio ospedaliero “Vittorio Emaunele”, diretto da Luciano Fiorella, che dimostra tutte le criticità evidenziate anche dalla rappresentanza sindacale dei lavoratori e del presidio.
Ieri, intanto, è toccato a Tony D’Aleo, operatore della Ghelas multiservizi, sbattere contro una inefficienza denunciata dai sindacati e appurata, solo questa mattina, anche dal primo cittadino Lucio Greco.
“Mi sono ritrovato in Astanteria con altri cinque pazienti – accusa D’Aleo – due dei quali sottoposti a tampone. Ognuno di noi indossava una mascherina ma non altri dispositivi, come guanti o tute. Ho lamentato la situazione al primario, Gaetano Orlando, che non ha esitato ad accusarmi per essermi recato al Pronto soccorso”. Non si è fatta attendere la precisazione del manager dell’Asp di Caltanissetta.
“Tutti i pazienti che arrivano con sospetto covid-19 vengono direttamente trasferiti nel reparto di Medicina assicura Alessandro Caltagirone, direttore generale dell’Asp cl2 -, svuotato appositamente. Non c’è nessun contatto con chi transita al triage del Pronto soccorso”.
Gli esiti dei tamponi dei due pazienti non sono stati ancora resi noti dall’Asp di Caltanissetta e potrebbero passare ancora altri giorni, come già avvenuto nel reparto di Ortopedia. “Mi sono rivolto anche alle forze dell’ordine – conclude Tony D’Aleo – Anche in questa circostanza sono stato liquidato con una risposta che poco mi soddisfa. Dicono di non avere competenze per giudicare l’operato dei medici. Dopo le mie lamentele i pazienti sono stati spostati dall’Astanteria e una ragazzina, in cura al Pronto soccorso, mantenuta distante dalla stanza che ho condiviso con due sospetti pazienti contagiati”.
Questa mattina, il primo cittadino, ha confermato le preoccupazioni segnalate diversi giorni addietro da alcuni esponenti sindacali dell’Asp cl2. “I lavori di Malattie infettive sono fermi – denuncia Lucio Greco -. Il cantiere era sospeso e non c’erano lavoratori. Ho appurato che chi costretto al tampone viene lasciato in Astanteria in attesa dell’esito e a contatto con altri pazienti. Capite bene il pericolo che si corre. E’ una cosa che va corretta. Inoltre i medici sono privi di dispositivi di sicurezza”.
L’operatore della Ghelas Multiservizi, Tony D’Aleo, minaccia di adire alle vie legali contro l’ospedale.
Scusate ma i sospetti di COVID 19 non dovrebbero neanche andarci al TRIAGE del pronto soccorso, ma seguire un percorso diverso. Bisogna vedere se questo percorso esiste e se ci sono le persone adatte in aumento al reparto. Le persone del pronto soccorso hanno già molto da fare e non possono sdoppiarsi per tutto.