Gela. Gli effetti del raddoppio del valore delle royalties che il gruppo Eni dovrà versare nelle casse di Palazzo di Città sono stati al centro di una riunione convocata dai componenti della commissione annona.
Il recente emendamento alla finanziaria varato tra gli scranni dell’Assemblea regionale, infatti, sta creando seria preoccupazione tra i dirigenti locali della multinazionale e tra gli stessi sindacalisti.
Non a caso, il presidente della commissione Terenziano Di Stefano ha voluto aprire un confronto con i segretari delle sigle dei chimici, Alessandro Piva, Silvio Ruggeri e Francesco Emiliani e con il responsabile della camera del lavoro della Cgil Ignazio Giudice.
In sostanza, si cercherà di chiedere un incontro ai deputati regionali della provincia. Due di loro, Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 stelle e Giuseppe Arancio del Pd hanno votato a favore dell’emendamento a differenza dell’autonomista Giuseppe Federico.
Di certo, i dirigenti di Enimed, anche durante una delle ultime riunioni avute con gli esponenti sindacali, hanno già comunicato la necessità di rivedere i loro piani per gli investimenti da effettuare sul territorio.
Un passo che preoccupa, e non poco, i quattro sindacalisti intervenuti all’incontro svoltosi in municipio. Un ridimensionamento degli investimenti nel settore estrattivo avrebbe un immediata ripercussione sull’indotto del gruppo Eni in città.