Gela. Altro che crisi da risolvere in tre giorni. Il sindaco Fasulo dovrà rivedere i suoi propositi dopo che la maggioranza dei consiglieri del Pd lo ha abbandonato. Il segretario cittadino del Pd, Carlo Romano, si è dimesso. Enrico Vella lo ha fatto da capogruppo ed altri sette consiglieri lo hanno seguito, rompendo in maniera ufficiale con il primo cittadino.
La verifica di venerdì sera durante l’Unione comunale ha sancito la spaccatura anziché la ritrovata pace. Saltano tutti gli accordi. Il gruppo in collisione con il sindaco sostiene che l’unica proposta arrivata da Fasulo era quella che prevedeva il cambio dell’assessore alla Cultura, Marina La Boria, con un esponente dell’Udc (Guido Siragusa, che avrebbe fatto scorrere la lista con l’ingresso di Giuseppe Robilatte). Romano a quel punto ha presentato al partito un lungo documento in cui spiega perchè dopo tre anni di mandato si fa da parte. La crisi in giunta c’entra relativamente. Il problema è di rapporti e programmi. Diversa la situazione dei consiglieri “dissidenti”: Enrico Vella, Antonino Biundo, Giovanna Cassarà, Giuseppe Arancio, Nuccio Cafà, Rocco Giudice e Giovanni Cravana. “Daremo un appoggio esterno all’amministrazione – dice Enrico Vella – voteremo gli atti nell’interesse della città volta per volta”.Cravana ha però sottolineato di non fare parte di nessun gruppo interno al Pd.
Il sindaco però non ci sta. “Mi hanno chiesto l’azzeramento della giunta e l’ho fatto – dice – il partito mi ha sottoposto un documento che ho condiviso ed ha approvato il mio impegno. Dove sta il problema? Quel documento va portato al confronto con gli altri alleati. Mi chiedono l’assessorato all’Industria. E’ una delega che ho io. Il Pd ha due assessori, che senso ha inserire anche questa delega? Se il partito venerdì sera ha condiviso l’operato dell’amministrazione perchè creare confusione? Mi sono stancato di questi atteggiamenti. Chiuderò la questione subito perchè bisogna pensare a risolvere i problemi della città”.
Amareggiato il segretario Carlo Romano. “C’è scarsa collaborazione tra sindaco, giunta, consiglieri ed i partiti – dice – lo scarso risultato elettorale è il segno della perdita del ruolo guida che il pd aveva fino a qualche tempo fa”. Romano apre all’Udc in giunta e ad una maxi coalizione che tenga conto di Sel, Megafono, Api, Psi. All’Mpa è stato chiesto un passo indietro, ovvero rinunciare ad un assessorato: quello dei Servizi sociali. “Chiediamo per il nostro partito le deleghe dei lavori pubblici, dell’ambiente; servizi sociali e del terzo settore anche per non snaturare il nostro dna che ci vede unico partito che ha a cuore la famiglia, i soggetti svantaggiati, i minori, che mira a favorire l’integrazione dei piu deboli e di chi ha bisogno di presenza e di sostegno, una presenza che deve essere costante e non part time (riferimento a Ferracane) ma attiva e collaborativa. Dobbiamo dimostrare che possiamo essere bravi e propositivi non solo ad organizzare spettacoli ed eventi ma anche a proporre politiche sociali. Chiediamo l’istituzione dell’assessorato all’industria. Beni culturali, turismo, sviluppo economico, vivibilità urbana, mare, ambiente, salute e la delega ai quartieri sono state sempre considerate minori ma a nostro avviso devono essere potenziate, valorizzate e rilanciate. Dobbiamo sottoscrivere insieme un nuovo patto per la città.