Gela.Niente test per verificare lo sviluppo degli anticorpi al Covid 19, solo perché mancano i reagenti necessari. Al “Vittorio Emanuele” continuano a sommarsi i disservizi, soprattutto per mancanza di risorse. A pagarne le conseguenze, questa volta, sono i pazienti talassemici, come denuncia la Late, che li rappresenta. Era stato chiesto che venissero sottoposti ai test, ma mancano i reagenti. “A ciò si aggiunge che l’associazione, ancora oggi, è in attesa di concrete risposte per rimpinguare il personale medico di medicina trasfusionale, ridotto, a seguito dei pensionamenti, ad un solo dirigente medico e al primario che si alternano facendo turni massacranti e non potendosi assentare. La preoccupazione dell’associazione – spiegano Salvatore Di Caro e Renato Nicosia – è volta a garantire l’efficacia e l’efficienza del servizio, ma anche ad evitare l’inevitabile pressione e gli errori umani, dovuti a stanchezza ed eccessivo carico di lavoro, con tutte le conseguenze che ne possono derivare su tutta la collettività, in termini di fiducia ed affidamento”. I rappresentanti dell’associazione ritengono che l’assenza della politica, su questi temi, è ormai palese. “È inaccettabile che una città come Gela, che per numero di abitanti risulta essere la più grande dell’intera ex provincia, non possa dire di vantare una altrettanto importante classe politica, che finora si è dimostrata, nei fatti concreti, poco o nulla attenta alle esigenze di tutte quelle persone, come gli associati della “Late-Maurizio Nicosia”, che purtroppo giornalmente si recano in ospedale per vari controlli e si scontrano con inefficienze e pressapochismo. L’associazione, come ha già fatto per altre vicende – concludono – porterà anche questa questione sul tavolo del prefetto informandolo di tutte le iniziative che abbiamo intenzione di portare avanti”.
“È inaccettabile che una città come Gela, che per numero di abitanti risulta essere la più grande dell’intera ex provincia, non possa dire di vantare una altrettanto importante classe politica, che finora si è dimostrata, nei fatti concreti, poco o nulla attenta alle esigenze di tutte quelle persone, come gli associati della “Late-Maurizio Nicosia”, che purtroppo giornalmente si recano in ospedale per vari controlli e si scontrano con inefficienze e pressapochismo. L’associazione, come ha già fatto per altre vicende – concludono – porterà anche questa questione sul tavolo del prefetto informandolo di tutte le iniziative che abbiamo intenzione di portare avanti”.