“Io (NON) resto a casa”, anziani in piazza Umberto come se nulla fosse

 
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Gela. In piazza Umberto sembra una mattina di quasi Primavera come tante altre. Eppure non è una “mattina” come tante. E’ la mattina in cui in giro non dovrebbe esserci quasi nessuno. Eppure proprio loro, gli anziani, la categoria più a rischio con l’emergenza Coronavirus, è quella che appare ancora più refrattaria a regole e divieti. E proprio il salotto della città si presentava come ogni mattina. Anziani sulle panchine, come mostra questa foto scattata proprio stamattina, magari un po’ distanziati tra di loro, quasi tutti senza mascherine e guanti di protezione. Incoscienza totale. Il Decreto vuole difendere proprio loro, i più vulnerabili e fragili ma sono quelli che invece resistono alle imposizioni, pur con i bar chiusi. Da più parti vengono sollecitati controlli delle forze dell’ordine e dei vigili urbani ma ci chiediamo anche se questi anziani o adulti non abbiano mogli e figli che possano farli ragionare.

“NON SI PUO’ USCIRE” bisognerebbe gridare loro, pur di sembrare sgarbati e duri. I messaggi alla nazione del Premier Conte e del sindaco di Gela non sembra averli sfiorati. E tutto ciò non è giustificabile. Quale certificato mostreranno se saranno fermati? Lavoro? Spesa? Salute? No, volevo prendere un po’ di sole insieme ai miei amici piccioni di piazza Umberto.

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