Gela. Era ricercato in Germania, perché ritenuto responsabile di almeno quindici episodi di furto, oltre all’uso indebito di carte di credito e a reati informatici. Sull’eventuale esecuzione del mandato di arresto europeo nei confronti del gelese quarantaquattrenne Calogero Occhipinti dovrà pronunciarsi nuovamente la Corte d’appello di Roma. Occhipinti, che anche in Italia deve sostenere procedimenti a suo carico e scontare condanne già maturate, si è rivolto alla Corte di Cassazione, contestando quanto deciso dai giudici d’appello, che avevano dato il via libera al mandato d’arresto. Tra i motivi del ricorso, la difesa ha sottolineato diverse difformità nel rispetto della procedura. Non sarebbe stato richiesto l’assenso alla Corte olandese, che invece aveva disposto la consegna di Occhipinti all’Italia. Difformità nei parametri procedurali, che per la difesa avrebbero inficiato l’iter.
Aspetti che hanno indotto i giudici di Cassazione ad accogliere gran parte del ricorso, chiamando nuovamente in causa la Corte d’appello. Già la Corte olandese aveva disposto il proprio assenso al rientro in Italia, perché sulla testa di Occhipinti pendevano sei diversi mandati di arresto.