Appalto rifiuti, dubbi su proroga: Tekra, “disponibili a nuove procedure o affidamenti”

 
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Gela. Il prossimo futuro di un appalto che pesa, anche finanziariamente, come quello per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, non è per nulla chiaro. Solo per il “lotto” di Gela non sono state presentate offerte, con tre procedure di gara andate tutte deserte. L’amministrazione comunale, soprattutto su indicazione del prefetto di Caltanissetta Cosima Di Stani, ha deciso di rivolgersi all’Autorità nazionale anticorruzione, per valutare la strada procedurale da seguire, e ha nominato come consulente il legale Lucia Alfieri. Le attività continuano ad essere gestite dalla campana Tekra. L’azienda opera sotto un regime di proroga, che da tempo convince poco, anche i manager campani, che da poco hanno appena ottenuto l’appalto pluriennale dal Comune di Siracusa, per un totale di circa 110 milioni di euro. Un’aggiudicazione successiva all’interdittiva antimafia che ha colpito la dirigenza della Tech servizi srl, che aveva inizialmente ottenuto l’affidamento. In città, invece, la situazione è piuttosto complicata. Si attende la risposta dell’Anac, ma sono stati gli stessi responsabili di Tekra a spiegare, con note ufficiali, la necessità di un adeguamento contrattuale. Un concetto sintetizzato in una missiva di risposta ai tecnici del Comune, che risale ad inizio febbraio. “Il servizio di igiene urbana è attualmente eseguito in mancanza di qualsiasi forma contrattuale – scriveva il direttore tecnico Alberto Manganiello – atteso che l’ultima proroga concordata con la SRR 4 aveva scadenza il 31.12.2017”. Anche per questa ragione le posizioni sono state molto distanti. I vertici dell’azienda e l’amministrazione comunale sembravano parlare lingue del tutto differenti, senza veri punti di contatto. Ora, dopo diversi incontri, si va verso un chiarimento. “A seguito di continua interlocuzione con il sindaco del Comune di Gela e gli uffici dello stesso ente preposti alla verifica e alla collaborazione con la nostra azienda per il servizio di raccolta dei rifiuti, lo scorso 21 febbraio si è tenuta presso il municipio una riunione tecnica tra l’amministrazione comunale e Tekra – spiega l’avvocato Sinuhe Curcuraci che assiste il gruppo – per discutere della disponibilità dell’azienda a proseguire il servizio nelle more dell’espletamento delle gare finora andate deserte”. Più volte, negli scorsi mesi, i responsabili tecnici di Tekra hanno spiegato che il contenuto stesso degli accordi iniziali sarebbe del tutto mutato. Con condizioni adeguate, l’azienda apre alla possibilità di un nuovo accordo. “Nella comunicazione dello scorso 7 febbraio Tekra formulava la propria disponibilità a dare seguito ad eventuali procedure negoziate o affidamenti diretti – spiegano dal gruppo – che l’amministrazione comunale intendesse attivare”.

L’azienda ha partecipato alle ultime riunioni, sia con i propri responsabili tecnici che con lo stesso avvocato Curcuraci. Ora, si attende il parere dell’Autorità nazionale anticorruzione. Tra le tante pieghe, rimane quella dei diciotto operai, i cui contratti non sono stati rinnovati. Una vicenda che dagli uffici di Tekra fanno sapere di ritenere del tutto differente rispetto a quella contrattuale. Anche sull’eventuale formazione di un bacino che ricomprenda lavoratori che sono stati alle dipendenze della società, il gruppo pare convinto che vada valutata con le rappresentanze sindacali. “La vicenda dei diciotto lavoratori – fa sapere il legale  – è ben chiara al prefetto”. Nelle scorse settimana, Curcuraci, per conto della società, ha inviato note a prefettura e procura, anche per essere sentiti.

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