Gela. Era stata commessa una leggerezza, alla quale ieri l’Ordine degli avvocati ha rimediato, ricollocando la targa intitolata a Salvatore Turco.
L’aula collegiale penale del nuovo tribunale adesso ha nuovamente una denominazione. Durante il trasloco da viale Mediterraneo la targa marmorea era stata abbandonata tra gli scaffali nella polvere. Ieri la cerimonia, alla presenza di tutti i colleghi di Salvatore Turco, morto il 24 ottobre di dieci anni fa proprio a conclusione di una sua arringa. L’avvocato Tonino Gagliano, presidente dell’Ordine, ne ne ha tracciato il profilo, suscitando commozione nei familiari, la moglie Silvana, le figlie Paola (anch’essa avvocato) e Giorgia. “Non si tratta, cioè, di un mero, materiale spostamento di un piccolo blocco di marmo – ha sottolineato Gagliano – E’ invece il nostro voler rinnovare un ricordo, una memoria, una testimonianza che è parte importante di questo nostro foro, dell’avvocatura gelese che ha ben viva la presenza, il percorso umano e professionale di quello splendido, gioviale, efficace, arguto, appassionato avvocato che è stato Salvatore Turco.
Non amava l’enfasi, né vi cadeva, ma sapeva affrontare anche le questioni più scabrose con quel suo certo disincanto con cui riusciva ad umanizzare ogni contesto, a far sì che, in ogni momento, i profili umani risultassero appunto predominanti”. Poeta, pittore, Turco ha lasciato un ricordo profondo in chi lo ha conosciuto. Alla presenza del presidente del tribunale Alberto Leone e del Procuratore Lucia Lotti, oltre che degli altri magistrati, è stata poi scoperta la targa.