Gela. L’accelerazione che ha condotto al successivo commissariamento regionale dell’Ipab “Antonietta Aldisio” si è concretizzata negli ultimi mesi dello scorso anno. Sotto osservazione sono finite carte e numeri, soprattutto dei rapporti tra la struttura di Caposoprano e la società “La Fenice”, che vi opera. L’amministrazione comunale, come ha spiegato più volte il sindaco Lucio Greco, non intende accettare l’eventuale passaggio ai privati. “All’amministrazione comunale interessa la tutela degli ospiti – ha detto lo scorso gennaio – che devono rimanere nella struttura, e la garanzia dei lavoratori. L’Ipab, in quanto tale, deve rimanere pubblica e andare incontro alle esigenze dei meno abbienti, dei più deboli. Una struttura come questa non nasce per essere gestita dai privati, di chiunque possa trattarsi”. Una vicenda amministrativa e burocratica molto complessa, che negli ultimi giorni avrebbe portato i carabinieri ad acquisire atti e documenti, pare anche all’interno della struttura. Ci sarebbero verifiche in corso.
Al caso si stanno interessando le associazioni “Aria Nuova” e “Amici della Terra-Gela”. Stanno predisponendo un esposto, probabilmente da presentare in procura. “Ci sono molti aspetti che ancora devono essere chiariti – dice il presidente dell’associazione “Aria Nuova” Saverio Di Blasi – vogliamo capire anche perché l’amministrazione comunale non si sia attivata in tempo per la nomina del consiglio di amministrazione. Non si può consentire ai privati di decidere le sorti di un ente pubblico. Credo che il vento in città sia ormai cambiato”.