Gela. Il disegno di legge sulla riforma delle province approvato dalla maggioranza della prima commissione Affari istituzionali all’Ars non piace ai gelesi.
Il consiglio comunale, per una delle rare volte compatto, riunitosi in seduta straordinaria, ha deciso raccolto il consenso delle forze politiche, ordini professionali, associazioni e semplici cittadini che hanno deciso di sottoscrivere un documento comune da inoltrare alla prima commissione per sottolineare che la contrarietà al ddl di tutta la cittadinanza.
“Più volte abbiamo chiesto aiuto alla politica – spiega Filippo Franzone, portavoce del comitato per lo sviluppo dell’area gelese – in questa circostanza, per la prima volta, erano tutti favorevoli. Gli onorevoli Pino Federico e Giuseppe Arancio hanno ammesso la necessità che bisogna unire le forze politiche. Non basta presentare gli emendamenti, si deve seguire l’iter fino alla definitiva accettazione”.
Il sindaco Angelo Fasulo non ha esitato a condannare anche l’azione del Partito democratico sulla vicenda dei Liberi consorzi. “Anche il Pd sta facendo un grandissimo errore – ha detto Fasulo – Vogliamo una classe politica in grado di segnare un percorso di crescita. Abbiamo i numeri per proporci come comune capofila di un consorzio.
E’ chiaro – prosegue – che tolte le aree metropolitane si mortificano altre realtà. La logica nazionale parla di risparmio ma in questo modo si consente ai potentati di fare quello che vogliono.
Dall’Ars arriva un tentativo di lasciare tutto com’è. Di certo la proposta di rimodulazione dei territori provinciali che avevamo sottoscritto in città non è stato nemmeno guardato”.
“Sarebbe un consorzio coatto – accusa Tonino Gagliano, presidente dell’ordine degli avvocati – non di certo un libero consorzio. Soprattutto per i comuni popolosi come Gela. Questo disegno di legge esclude Gela e promuove le aree metropolitane”.