Gela. Con le piogge, si venne addirittura a creare una vera e propria voragine, a ridosso della spiaggia sul tratto riqualificato del lungomare Federico II di Svevia. Sarebbe stato il titolare di un lido della zona a denunciare i fatti e a consentire l’avvio di verifiche investigative. Nel corso degli accertamenti sarebbe stata appurata la presenza di due tubi interrati, probabilmente per lo scolo delle acque, ma su demanio marittimo. Opere comunali che quindi avrebbero sconfinato, senza le necessarie autorizzazioni. Una vicenda che ha portato a processo l’ex sindaco Domenico Messinese e i funzionari municipali Raffaella Galanti e Francesco Città. Secondo i pm della procura, ci sarebbero state delle anomalie tecniche, oltre al fatto di aver autorizzato il passaggio dei tubi su un’area che rientra nel demanio marittimo, non di competenza comunale. Una vicenda che gli imputati e i loro legali dovranno chiarire davanti al giudice Marica Marino.
Il dibattimento, a causa di alcuni difetti di notifica, non è stato ancora aperto. L’ex sindaco e i funzionari, in fase di indagine, pare abbiano escluso responsabilità, sostenendo di aver chiesto le necessarie autorizzazioni, senza però ottenere risposta dagli enti preposti. I tre imputati sono difesi dagli avvocati Laura Salafia, Michele Aliotta, Rocco La Placa e Rita Calò.