Gela. Non possono giudicarlo, perché si sono già espressi, anche con sentenze emesse in altri procedimenti, sull’esistenza dell’organizzazione mafiosa che avrebbe controllato il presunto traffico di droga che vedrebbe tra i coinvolti anche Salvatore Graziano Biundo. I giudici della prima sezione della Corte d’appello di Caltanissetta vanno ricusati e il legale dell’imputato, l’avvocato Salvo Macrì, ha depositato ricorso in Cassazione, dopo che la sezione civile della Corte d’appello nissena ha respinto le istanze proposte non solo dalla difesa di Biundo, ma anche da quelle di Davide Faraci, Carmelo Vella e Graziano Vella, tutti coinvolti nell’inchiesta “Mutata arma”. Sono accusati di aver fatto parte del gruppo, capace di gestire armi e droga per conto dei Rinzivillo.
Nel ricorso, adesso depositato in Cassazione, il legale espone le ragioni della ricusazione e il fatto che i giudici si siano già pronunciati sulle posizioni processuali di chi avrebbe commissionato i presunti trasporti di droga a Biundo. Una richiesta di astensione era partita direttamente dai giudici della prima sezione della Corte d’appello, ma il presidente l’ha respinta. I legali di difesa hanno spiegato che l’attuale collegio non può garantire la necessaria terzietà, mentre il procedimento di secondo grado dovrebbe comunque entrare nel vivo a marzo.