Gela. Avrebbero messo le mani in un giro di droga, che diversi anni fa venne scoperto dai poliziotti del commissariato, che fecero scattare due operazioni, quasi “gemelle”, quelle ribattezzate “Villaggio Aldisio”. Tra le strade dell’omonimo quartiere avrebbero gravitato diversi dei coinvolti. Il giudice Marica Marino, al termine del dibattimento di primo grado, ha emesso quindici condanne. Le assoluzioni hanno riguardato solo Alessio Balbi, Antonio Radicia, Luca Incorvaia, Calogero Orazio Peritore e Alessio Tallarita. Tre anni e quattro mesi di reclusione, invece, sono stati imposti ad Aristide Tascone, tre anni e tre mesi a Cristian Catalano, tre anni a Nunzio Di Noto, due anni e nove mesi a Luigi Di Noto, due anni e sette mesi a Nicola Comandatore e Benedetto Curvà, due anni e sette mesi per Nunzio Esposito Ferrara, due anni e sei mesi per Ignazio Brivitello, un anno e due mesi a Ciro Schiattarella, un anno e un mese a Danilo Radosta e Gerico Antonio Tallarita, un anno ciascuno ad Ernesto Privato, Bartolo Scrivano, Andrea Sorrentino e Giuseppe Vaccaro. Alcuni dei condannati hanno comunque ottenuto assoluzioni per altri capi di imputazione. Il giudice, alla fine, ha dato lettura di un dispositivo, che pur in alcuni casi riconoscendo la “lieve entità” degli episodi ricostruiti, impone pene più pesanti rispetto a quelle richieste dai pm. E’ stata provata l’esistenza di un giro di spaccio, che avrebbe coinvolto un gruppo di giovani, in quel periodo già al centro di diversi approfondimenti investigativi.
Secondo le difese, però, si sarebbe trattato solo di consumo personale e non di vendita. Con il deposito delle motivazioni, i legali potrebbero decidere di impugnare la sentenza. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Giovanna Miceli, Carmelo Tuccio, Francesco Enia, Davide Limoncello, Giusy Ialazzo, Nicoletta Cauchi, Laura Caci, Tommaso Vespo, Rocco Guarnaccia e Rosario Prudenti.